domenica 24 marzo 2013

Le toccanti parole del Prof. Vincenzo Colella - 18/03/2013

Descrivendo il Palazzetto dello Sport di Pier Luigi Nervi il prof. Colella lo paagona a "una tartaruga su poche zampe...un ricamo in cemento armato...una struttura delicatissima nonostante la sua ampiezza!"

Parlando delle carenze del Villaggio Olimpico, il professore afferma:
"...Oggi al Villaggio Olimpico manca il calore umano, la socialità! Non si è mai riusciti a creare un centro sociale... Oggi c'è il centro anziani ma ci sono solo vecchi che ballano o che giocano a carte... Bisognerebbe creare un "centro umano"! ..."

domenica 17 marzo 2013

ToDo 2 - Programmi di mixitè


PROGRAMMA  DI MIXITE’ 1: 

RIFIUTI IN CERCA D'AUTORE - IL MUSEO DEL RICICLO

Nuovi scenari per l’attrattività dei luoghi e le funzionalità simultanee

Il tema del riciclo attraversa oggi tutte le forme espressive che divengono dei dispositivi efficaci per l’avvicinamento alla sensibilizzazione delle questioni ambientali tanto care alla condizione contemporanea.  Ora il riciclo non è quindi visto solo nella sua accezione più nota di riutilizzo di materiali scartati ma come strategia creativa per una costante sperimentazione che tocca da vicino la tematica del rispetto dell’ambiente che ci circonda.
Nasce così l’idea di uno spazio multifunzionale dedicato alle tematiche del riciclo e della sostenibilità ambientale, da posizionare all’interno di un vuoto urbano del Villaggio Olimpico, i cui abitanti sono già un po’ attivi in questa direzione.


“La natura è spesso nascosta, qualche volta sopraffatta, molto raramente estinta.”
-Francis Bacon-



PROGRAMMA PROGRAMMA  DI MIXITE’ 2:

DIAMO "SPAZIO AI GIOVANI - UN CENTRO RI-CREATIVO PER GLI ADOLESCENTI

Nuovi scenari per l’attrattività dei luoghi e le funzionalità simultanee

Un approccio interdisciplinare in un edificio polivalente e multifunzionale permetterà di  far vivere ai giovani del quartiere un’esperienza socializzante, ludica, creativa, didattica e culturale, donando loro uno spazio fisico che faccia da supporto alle più svariate attività. Un luogo stimolante che crea un punto di riferimento, di ritrovo e di aggregazione e socializzazione, con particolare riguardo all’ambiente.
Quest’idea di progetto nasce dalla consapevolezza della mancanza di un luogo di supporto per le attività quotidiane degli adolescenti e dei giovani, che non avendo altro posto in cui andare, nei loro pomeriggi di studio, di chiacchere e di scambio di idee, occupano “abusivamente” gli spazi di ristoro della pista di pattinaggio situata nelle immediate vicinanze del Villaggio Olimpico.


“Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane.”
-Italo Calvino-





ToDo 2 - Compagni di strada

CASAL  DE LA JUVENTUD NOVELDA - CRYSTALZOO 

Novelda, Spain 2009

(Scelta per “PROGRAMMA”)
La casa della gioventù situata a Novelda, un paesino vicino ad Alicante, accoglie al suo interno svariate funzioni, con riguardo alla vita dei giovani, costituendo un valido esempio di mixitè. Esso, inoltre, si innesta su un vecchio edificio scolastico preesistente, evitando un ulteriore consumo di suolo  e, all’interno del denso tessuto edilizio in cui è collocato, i progettisti riescono a ricavare un gradevole spazio pubblico all’aperto. 

Per ulteriori informazioni:






THE CRYSTAL - WILKINSON EYRE ARCHITECTS 

Londra, UK 2012

(Scelta per “TECNOLOGIA”)

Il nuovo gioiello di Londra rappresenta l’esempio più aulico di architettura sostenibile ed ecocompatibile, oltre ad essere un edifico multitasking e il primo vero centro per l’educazione allo sviluppo sostenibile delle città contemporanee. 

Per ulteriori informazioni:
http://www.archdaily.com/275111/the-crystal-wilkinson-eyre-architects/






INSTITUTO ANDALUZ DE BIOTECNOLOGIA - SOL89 

Siviglia, Spain 2006 

(Scelta per “FORMA”)
Dalle linee nette e definite, ricavate dallo scavare all’interno di un volume puro e semplice, quest’edificio, elevato su pilastri alquanto possenti, rivestito da un materiale naturale come il legno e caratterizzato da una dinamica configurazione di pieni e vuoti, si staglia in tutta la sua eleganza adagiandosi pacatamente nell’intorno urbano. A prima vista ho notato nell’edificio spagnolo una vaga somiglianza con gli edifici in linea elevati su pilotis del Villaggio Olimpico, come se questo fosse una loro vaga rivisitazione.


Per ulteriori informazioni:
http://sol89.sol89.com/2010/10/instituto-andaluz-de-biotecnologia.html






Il nostro "boudoir" - 11/03/2013



lunedì 11 marzo 2013

...e oggi!


                      Iniziativa no profit per il recupero dell'area urbana e per l'attivismo sociale


                                             Altre iniziate e attività dei "VILLAGE PEOPLE":

                                               http://blog.villaggioolimpico1960.it/page/2/

                            un blog dove incontrarsi e mettere insieme idee per far vivere il villaggio
                    
                                        

Ieri...


                                                Inaugurazione a Roma del Villaggio Olimpico

Villaggio Olimpico: un tuffo nel passato






domenica 10 marzo 2013

ToDo1 - 11/03/2013 - Scelta degli Urban Voids - Tevere Cavo

Prima scelta - Tevere Cavo .06
Seconda scelta - Tevere Cavo .23
Terza scelta (di riserva) - Tevere Cavo .26




Suggestioni grafiche degli urban voids scelti

Tevere Cavo .06

Tevere Cavo .23
Tevere Cavo .26

"Alla deriva..."




















Lasciamoci emozionare dai luoghi...

Tevere Cavo - il contesto urbano


Cenni storici e situazione attuale

Il progetto Tevere Cavo riguarda il settore urbano della città di Roma che segue l’andamento del Tevere dalla diga di Castel Giubileo, a Nord, alla porta di Piazza del Popolo a Sud, ed è racchiuso dai grandi colli di Monte Mario ad Ovest e di Monte Antenne ad Est.
La macro area N comprende il Villaggio Olimpico, situato tra il Tevere, la via Flaminia, le pendici di Villa Glori e dei Parioli, e la zona dei Campi Sportivi lungo l’ansa del Tevere, all’interno della quale sono localizzati degli interessanti Urban Voids, ossia aree e lotti degradati, sottoutilizzati o semplicemente abbandonati, che possono diventare i protagonisti dell’attuale tema progettuale della densificazione e della maggior efficienza della città contemporanea.
Un importante contesto storico quindi, essendo il Villaggio Olimpico una zona urbanistica di Roma di estrema rilevanza dal punto di vista storico, architettonico, ambientale e culturale.
Nella piana tra la collina di Villa Glori e il Tevere, nel corso del secondo conflitto mondiale, venne costruito un agglomerato di baracche per gli sfollati, conosciuto come Campo Parioli. Alla fine degli anni ’50, in occasione delle Olimpiadi di Roma del 1960, si iniziò a costruire, in quest’area in posizione non periferica e interna alla città costruita, quello che oggi è noto come Villaggio Olimpico, per dare ospitalità ad atleti, accompagnatori e giornalisti. Si realizzò così, su progetto di un team di architetti (Vittoro Cafiero, Adalberto Libera, Amedeo Luccichenti, Vincenzo Monaco e Luigi Moretti), un imponente complesso residenziale per il ceto medio, che entrerà a far parte del solido patrimonio urbanistico della città, data la sua unità architettonica concettuale e formale. Il progetto rispettava, inoltre, al massimo l’ambiente naturale e le costruzioni sono disposte in modo tale che, con un sapiente gioco di volumi, lasciano libera la visuale sia verso la collina di Villa Glori che verso le sponde del Tevere, armonizzandosi con il paesaggio. Le diverse soluzioni architettoniche sono unificate da alcuni elementi comuni: i pilotis, che permettono di lasciare libero lo spazio sottostante le edificazioni, che verrà a costituire delle aree pedonali; i marcapiano in cemento; le finestre a nastro con infissi in lamiera zincata verniciati di bianco, il sistema di riscaldamento centralizzato gestito da centrali termiche parzialmente interrate e la cortina del rivestimento di un color giallo dorato. L’area è circondata, per via della sua primordiale funzione, da strutture sportive: lo stadio Flaminio e il Palazzetto dello Sport (progettati da Pier Luigi Nervi), il palazzetto delle Federazioni Sportive.
Necessaria fu la creazione di una nuova arteria stradale, a scorrimento veloce, che permettesse il collegamento della via Cassia e della via Flaminia con viale Tiziano e con viale Parioli, attraverso l’inutilizzato ponte Flaminio. Pier Luigi Nervi progettò a tale scopo il viadotto di Corso Francia, lungo più di un chilometro, elevato su possenti pilastri, che svincolavano completamente il quartiere sottostante dal traffico e non compromettevano la continuità organica dello spazio verde. Questo caratteristico nastro stradale aereo su pilastri trova un’eco immediata nei vicini edifici poggianti su pilotis.
Ma l’epoca d’oro finì ben presto: le case non furono più gestite dall’INCIS (istituto nazionale di case per gli impiegati dello stato), il portierato fu soppresso, vennero dismesse le centrali termiche comuni, cessò la manutenzione degli spazi pubblici, le vie del quartiere si trasformarono in piste per autovetture e bus mentre gli spazi aperti furono utilizzati come parcheggio per roulotte e camper. Così oggi il Villaggio Olimpico risulta essere un quartiere transennato e in abbandono, nonostante l’arrivo di opere di prestigio internazionale, come l’Auditorium di Renzo Piano, dove i cittadini gridano la richiesta della sistemazione delle strade e dei marciapiedi, della riqualificazione del verde, del recupero dell’edilizia pubblica e della necessità dell’inserimento di un centro socio-sanitario.

Le popolazioni di un grande centro urbano hanno lo specchio del loro modo di vivere - cioè della loro civiltà - nella misura, nel disegno, nella dislocazione degli spazi verdi di cui possono usufruire. Non sarà mai abbastanza la cura di chi ha la responsabilità di governo nell’avvantaggiare realisticamente e praticamente - e non con promesse e affermazioni teoriche - la quantità di verde e soprattutto la disposizione di questo verde nel territorio di una grande città”  –Luigi Moretti-

Ex Tempore - 27/02/2013

Prima esercitazione progettuale in aula